La XVI Mostra Internazionale dell’Architettura, Biennale di Venezia, aprirà i battenti il 26 maggio 2018, anticipata dai due giorni di vernissage il 24 e 25, e calerà il sipario il 25 novembre. L’edizione accoglierà, come di consueto, le migliori presentazioni internazionali nei padiglioni ubicati presso i Giardini, l’Arsenale e il centro storico di Venezia, nonché selezionati eventi collaterali, proposti da enti ed istituzioni internazionali, che allestiranno le loro esposizioni e le loro iniziative a Venezia. Come riporta Paolo Baratta, Presidente della Fondazione Biennale, in questa edizione la mostra sarà dedicata “alla qualità dello spazio pubblico e privato, dello spazio urbano, del territorio e del paesaggio quali riferimenti principali e finalità della stessa architettura”
Secondo Baratta, in linea con le precedenti, la XVI edizione della Biennale, continuerà ad indagare sul rapporto tra architettura e società civile, “riscoprire l’architettura vuol dire tornare a esprimere un forte desiderio per la qualità dello spazio nel quale viviamo, una ricchezza da tutelare, da rinnovare e da creare.”
I Curatori dell’edizione saranno Yvonne Farrell e Shelley McNamara, architetti irlandesi di grande prestigio e di fama internazionale, che hanno scelto il tema di quest’edizione: Freespace, ossia, lo “Spazio Libero”. Freespace celebra l’abilità dell’architettura di trovare una nuova ed inattesa generosità in ogni progetto e nelle condizioni più diverse e stimola la ricerca di soluzioni attraverso cui l’architettura possa provvedere al benessere di ogni abitante del pianeta
Riguarda il nostro progetto, la personalità e la forza di Tirana, città in cui il cosmos e il caos si fondono senza punti di contatto prestabiliti, sono esposti in questa installazione tramite un’esperienza sensoriale creata dalla composizione di elementi che mirano a includere tutti i sensi e guidano il visitatore verso un viaggio nel quale percepire lo spazio libero e la vera essenza della città.
Cerchiamo di espandere la geografia del nostro modello aperto a ulteriori discussioni senza alcuna complessità o pretesa al di là del nostro desiderio di interpretare positivamente un fenomeno che emerge come sociale ma che si traduce in una mutazione che modella attraverso l’architettura della città, fino in fondo le nostre vite. Praticamente lo stesso tipo di dialogo che in EJAlbum stimoliamo da oltre 10 anni nella fotografia e nell’arte contemporanea, e con tutti i nostri progetti.Cosi, EJAlbum è orgoglioso del contributo professionale e umano di alcuni dei nostri collaboratori impegnati in Zero Space. Finora in questo progetto sono stati coinvolti da EJAlbum in varie fasi del progetto professionisti come: Jonid Koritari, Ervin Berxolli, Carmen Rosiello, Rildo Ngjela, Florian Kodra, Bevis Fusha, Andis Rado, Bledar Hasimi, Ergys Zhabjaku, Artemis Hajdini, Elton Koritari, Albes Fusha, Ardian Isufi, ecc.Solo per citare alcuni, una piccola parte di loro.
Tirana, anche con il nostro contributo, aprirà a maggio le sue comode porte, piene di colori, suoni, profumi e sfumature, per la XVI Mostra Internazionale dell’Architettura a Venezia. Non ne vediamo l’ora!